Intelligenza Artificiale: cala la fiducia degli utenti Internet

Rispetto al 2019, la fiducia in Internet diminuisce, e quasi la metà degli utenti di Internet (49%) sostiene che regolamentare lo sviluppo e l’uso dell’Intelligenza Artificiale migliorerebbe il grado di fiducia. Un sondaggio internazionale di Ipsos condotto in 20 Paesi mostra infatti una diminuzione della fiducia degli utenti Internet riguardo alle tecnologie legate all’Intelligenza Artificiale, e una preoccupazione elevata per la tutela della privacy online. In generale, più della metà degli intervistati (57%) ritiene che Internet sia governato in modo efficace, ma in alcuni Paesi, come Gran Bretagna (45%), Stati Uniti (45%), Francia (41%) e Israele (34%), si registrano percentuali al di sotto del 50%. Inoltre, se il 50% degli utenti ritiene che la sicurezza online sia adeguata, il 79% esprime preoccupazione per la protezione della propria privacy online, un dato invariato rispetto al 2019 (78%).

Rafforzare la protezione della privacy online

Se complessivamente la fiducia in Internet diminuita di 11 punti rispetto al 2019, passando al 63%, e la maggior parte dei Paesi esaminati ha registrato un calo, il calo più consistente e rilevante si nota in Polonia, dove si assiste a un calo di ben 26 punti percentuali (50%). Tra le preoccupazioni relative alla privacy e il rapido declino della fiducia a livello mondiale, gli utenti di Internet chiedono nuove normative per rafforzare efficacemente la protezione della propria privacy online, e vorrebbero avere un maggior controllo sul modo in cui i propri dati personali vengono raccolti e utilizzati.

Gli utenti chiedono maggior controllo sui propri dati  

Secondo gli intervistati, alcune delle politiche governative più efficaci per migliorare la fiducia in Internet dovrebbero includere protezione della privacy e dei dati personali (65%), politiche di sicurezza informatica per gli utenti di Internet (64%), definizione di standard che descrivono in dettaglio come le aziende raccolgono (62%) e utilizzano (63%) i dati degli utenti raccolti online. Inoltre, il 61% sostiene la necessità dell’istituzione di politiche che consentano agli utenti di controllare meglio i propri dati 

AI e realtà virtuale sono termini ormai familiari  

AI, Metaverso, realtà virtuale, realtà aumentata, Blockchain, Web 3.0 sono solo alcuni esempi delle nuove tecnologie online. Non meno importante è l’ultima frontiera dell’AI, la cosiddetta ChatGPT, che in poco tempo ha conquistato l’attenzione di molti utenti ed esperti. Una ricerca Ipsos condotta in collaborazione con l’Osservatorio Metaverso rivela che termini quali ‘realtà virtuale’ e ‘Intelligenza artificiale’ sono familiari alla maggioranza degli italiani. In particolare, il 52% afferma di essere a conoscenza di un po’ di cose relative all’Intelligenza artificiale e l’11% di saperne molto sul tema. Al contrario, soltanto il 6% dichiara di non possedere alcuna conoscenza in merito, e un terzo (31%) di averne sentito semplicemente parlare.

Perché installare un box doccia con porte scorrevoli

Sei stanco della vecchia cabina doccia, ingombrante e poco pratica? Forse è arrivato il momento di considerare l’installazione di un nuovo box doccia, in particolare di un modello con porte scorrevoli.

Di seguito esploreremo i vantaggi di questa scelta e parleremo del modo in cui essa possa migliorare la tua esperienza di ogni giorno in doccia.

Facile accesso

Le porte scorrevoli offrono un accesso davvero facile al box doccia, soprattutto se hai problemi di mobilità o se semplicemente non vuoi dover fare i conti con l’ingombro di una porta a battente.

Inoltre, le porte scorrevoli possono essere montate sia a destra che a sinistra, adattandosi così a qualsiasi tipo di disposizione degli spazi del bagno.

In base alla posizione degli arredi infatti, potresti aver bisogno di avere soltanto una porta scorrevole, a destra o sinistra a tua scelta, o direttamente entrambe.

Design moderno e minimale

I box doccia con porte scorrevoli sono anche un’ottima scelta dal punto di vista estetico. Il loro design minimale e senza bordi rende l’ambiente del bagno più luminoso e arioso, creando l’impressione di uno spazio più grande.

Inoltre, le porte scorrevoli sono spesso realizzate in vetro trasparente o semi-trasparente, il che permette di poter vedere tutto intorno a noi mentre siamo sotto la doccia.

Facili da pulire

Le porte scorrevoli sono anche molto più facili da pulire rispetto quelle a battente, fattore questo da considerare.

Non ci sono infatti spazi difficili da raggiungere dove possono accumularsi lo sporco ed il calcare, quindi sarà sufficiente una semplice passata di spugna per mantenere il box doccia sempre pulito e igienizzato.

Maggiore durata nel tempo

Grazie alla loro struttura senza bordi, i box doccia con porte scorrevoli sono meno soggetti a infiltrazioni d’acqua o a danni dovuti all’usura del tempo.

Ciò significa che avrai bisogno di sostituirli meno spesso rispetto ai modelli con porte a battente, il che rappresenta un notevole risparmio a lungo termine.

Maggiore sicurezza

Le porte scorrevoli sono anche più sicure rispetto quelle a battente, poiché non c’è il rischio che si possano aprire accidentalmente durante l’utilizzo della doccia.

Non è raro infatti, che le porte a battente vengano aperte in maniera troppa vigorosa (o che “scappi” la maniglia di mano) con conseguente urto del mobile più vicino e concreto pericolo di rottura del vetro, il che è certamente da evitare.

Inoltre, le porte scorrevoli sono spesso dotate di sistemi di chiusura a scatto che le rendono stabili e resistenti, impedendo all’acqua di fuoriuscire.

Personalizzazione del tuo box doccia

Con un box doccia con porte scorrevoli, hai anche la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di opzioni di stile e finitura.

Potrai optare per vetro trasparente o opaco, o per una finitura in acciaio inox o in alluminio lavorato per un look più industriale.

Inoltre, le porte scorrevoli possono essere abbinate ad una varietà di maniglie e guide per un risultato finale ancora più personalizzato.

Facile da installare

Infine, i box doccia con porte scorrevoli sono anche facili da installare, sia in un bagno nuovo che in uno già esistente da ristrutturare. Non ci sono grandi lavori di muratura o altri interventi invasivi richiesti, il che significa che potrai godere del tuo nuovo box doccia in poco tempo e senza stress.

In sintesi, se stai cercando un modo per aumentare il benessere in doccia e contemporaneamente avere un bagno più moderno e funzionale, l’installazione di un box doccia con porte scorrevoli potrebbe essere la scelta perfetta per te.

I vantaggi sono numerosi in termini di praticità, durata nel tempo e sicurezza, oltre che dal punto di vista ed estetico.

Bonus Mobili: confermato anche per il 2023. Tetto di spesa a 16.000 euro

Il Bonus Mobili è un’agevolazione fiscale introdotta dallo Stato italiano con la legge di bilancio di qualche anno fa, e successivamente prorogata. Si tratta di una detrazione fiscale del 50% sull’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici di classe A+ o superiore, destinati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione edilizia. Per l’anno 2023 il Bonus Mobili è stato confermato, e presenta diverse novità. Tra queste, l’innalzamento dell’importo massimo di spesa a 16.000 euro.

Risparmiare e ridurre i consumi energetici


Il Bonus Mobili rappresenta un’importante opportunità per chi vuole rinnovare l’arredamento della propria casa o della propria attività commerciale, sia un’abitazione privata o una struttura ricettiva.  Grazie alla detrazione fiscale del 50%, infatti, è possibile risparmiare sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di alta qualità, contribuendo al contempo a ridurre i consumi energetici e a migliorare la qualità dell’aria interna.
Se si sta pensando di effettuare una ristrutturazione edilizia e si intende approfittare del Bonus Mobili, bisogna ricordare di fare riferimento alle disposizioni della legge di bilancio 2023, e di conservare tutta la documentazione necessaria per poter beneficiare della detrazione fiscale.

I pagamenti devono essere effettuati con modalità tracciabili


Per ottenere il Bonus l’acquisto dei mobili deve essere effettuato nell’ambito di una ristrutturazione edilizia documentata da apposita dichiarazione di inizio attività (DIA), un permesso di costruire o una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) regolarmente presentata. I lavori di ristrutturazione devono essere stati effettuati su un immobile oggetto di ristrutturazione che sia di proprietà dell’acquirente, o su un immobile locato dall’acquirente, a condizione che sia stato stipulato un contratto di locazione a canone concordato. Gli acquisti poi devono essere effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre, e i pagamenti devono essere effettuati con modalità tracciabili (bonifico bancario, carte di credito o di debito).

La detrazione spetta solo per grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+

La detrazione spetta solo per gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per il forno), a eccezione di cucine componibili, caminetti, stufe, apparecchi per il riscaldamento, forni a microonde, lavatrici, lavastoviglie, apparecchi di climatizzazione, prodotti per il trattamento dell’acqua.
Una volta soddisfatti i requisiti per ottenere il Bonus Mobili, è possibile utilizzarlo in due modi,
in sede di dichiarazione dei redditi, presentando il modello 730 o il modello Unico, o mediante il modello F24, in cui verrà indicato il codice tributo 1936. La detrazione spetta per un importo massimo di 16.000 euro per unità immobiliare e può essere fruita in 10 quote annuali di pari importo. Precedentemente era 10.000 euro, ma il tetto per il 2023 è stato elevato.

I cinque gadget hi-tech irrinunciabili nel 2023

Dagli accessori per lo smartphone ai prodotti per la sicurezza i gadget hi-tech sono tra i prodotti più desiderati. È possibile trovare apparecchi per ogni necessità e preferenza, ma sono 5 quelli particolarmente interessanti, perfetti per portare innovazione nella vita di tutti i giorni.

Il primo è il caricabatterie portatile a luce solare con cellette fotovoltaiche. L’utilizzo continuo di smartphone, tablet e smartwatch comporta un consumo di energia considerevole, ma questo dispositivo permette di caricare i device elettronici senza una fonte di energia elettrica. Le cellette fotovoltaiche sono infatti in grado di produrre elettricità dalla luce del sole fornendo una potenza massima di circa 10 watt. È quindi possibile ricaricare lo smartphone anche all’aperto: basta lasciare esposto il modulo alla luce solare e collegare il device da ricaricare tramite cavetto USB.

Traduttore portatile istantaneo e lucchetto smart con lettore di impronte

Il traduttore istantaneo portatile è un dispositivo compatto da portare con sé per ottenere la traduzione immediata della voce di un interlocutore. I modelli migliori sono i traduttori bidirezionali, e la maggior parte dei dispositivi supporta decine di lingue. Alcuni traduttori sono dotati di schermi LCD per visualizzare il testo tradotto delle conversazioni, altri dispongono di voce artificiale che traduce istantaneamente il parlato dell’interlocutore per ascoltare la conversazione tradotta.

Il lucchetto smart invece permette di chiudere una valigia, un armadietto o bloccare in sicurezza una bici, e si può sbloccare usando l’apposito lettore di impronte digitali. Non serve quindi ricordare la password o portarsi dietro la chiave. Il lucchetto smart si ricarica tramite cavetto USB-C e si controlla a distanza tramite app.

E-cig smart USB

Tra gli e-cig smart USB più interessanti c’è Pulze, un dispositivo scalda tabacco discreto e tascabile, dotato di luci a LED che indicano quando il device è pronto. La e-cig smart di Pulze è predisposta per l’utilizzo degli stick di tabacco iD, progettati per un’applicazione rapida e semplice all’interno del dispositivo I migliori e-cig smart USB si contraddistinguono per un comodo design ergonomico per garantire un’elevata maneggevolezza, diversi colori tra cui scegliere, e tanti accessori compatibili, come i tappi di protezione e un set completo di prodotti per la pulizia rapida, o accurata, a seconda delle circostanze.

Smart wallet con protezione RFID

Il portafoglio smart garantisce maggiore protezione dei propri strumenti di pagamento. Lo smart wallet, infatti, dispone di un sistema di protezione RFID per evitare il rischio di clonazioni e furti di dati sensibili delle carte di credito, di debito e prepagate. Il rivestimento, che funziona da scudo RFID, preserva infatti le carte da attacchi hacker di prossimità. Alcuni modelli, riporta Adnkronos,  dispongono anche di tasche porta sim o microSD, utili per custodire in sicurezza questi piccoli supporti senza mischiarli con altri oggetti. In commercio si possono trovare smart wallet con protezione RFID per tutte le esigenze, compresi modelli di lusso realizzati dalle griffe di alta moda. Accessori, quindi, non solo tecnologicamente avanzati, ma anche esclusivi e di design.

Carne o pesce? Gli italiani e i menu delle Feste Natalizie

Fino a qualche decennio fa le usanze erano chiare. Al Centro e Sud Italia si festeggiava la Vigilia di Natale con un cenone ‘di magro’, mentre al Nord era d’obbligo il pranzo del 25 dicembre a base di carne. Ma ora che il Natale è alle porte, quali pietanze popolano le cucine del Bel Paese durante le Festività? Ora i dati di Everli mostrano come al diffondersi di nuovi stili alimentari emergano menu delle festività ‘alternativi’, e tra una portata di carne e una di pesce, quest’anno faranno capolino piatti veggy o vegan, scelti da 1 italiano su 10 (10%).


Menu “di magro”: vince il salmone

Se tra bovino e pollo gli italiani non riescono a scegliere, sul pesce non ci sono dubbi: il Re delle feste è il salmone. Dalla versione affumicata, al 1° posto tra le varietà di pesce più acquistate, al filetto al naturale (2°) fino al sashimi (6°), questa specie del nord Atlantico occupa 15 posizioni su 30 nel ranking dei prodotti di mare più venduti. Tra chi sceglie un menu ‘di magro’, particolarmente apprezzato è anche il pesce bianco, come merluzzo (5°), orata (10°), baccalà (14°), platessa (18°) e persico (20°).  Ma contrariamente alla tradizione, non è il Sud a scegliere ricette di mare in occasione delle Feste, ma la provincia di Trieste.

Piemontesi e lombardi optano per la carne

Nella top 10 delle province che più spendono per carne e pesce Trieste è l’unica provincia a comparire solo nella classifica degli amanti del menu ‘di magro’ (7° posto), con preferenza per salmone, capesante e rombo.
Benché presenti in entrambi i ranking, anche a Roma e Genova si preferisce il pesce, ma oltre al salmone, sempre presente, la Capitale aggiunge le vongole, mentre la Liguria il polpo. Piemontesi e lombardi optano invece per la carne. A Torino vince di poco un menu tradizionale a base di pollo, salsiccia e scottona. Il capoluogo piemontese è infatti al 2° posto della top 10 delle province italiane che più spendono per la carne, mentre scivola al 3° per il pesce. 
Anche i lombardi scelgono un menu di terra, soprattutto a Varese e Monza. In particolare, i varesini celebrano il Natale esclusivamente con piatti a base di pollo, bovino e suino, e si preparano per Capodanno facendo scorta di cotechino e zampone.

A Milano e Bologna si sceglie un menu “mari e monti”

C’è poi chi preferisce non schierarsi nella lotta tra carne e pesce, e per Natale porta in tavola un menu ‘mari e monti’. In questo caso, è Milano al 1° posto in entrambe le classifiche, e in occasione delle festività spende di più sia per acquistare pollo, scottona e salsiccia sia per comprare salmone e pesce spada. Anche a Bologna, Forlì-Cesena e Rimini si servono sia antipasti con salmone affumicato, primi alle vongole e secondi di pesce bianco, sia portate con la carne, con una predilezione particolare per il macinato.

Startup: nel 2022 finanziamenti per oltre 2 miliardi di euro

A dodici mesi dallo ‘sfondamento’ della soglia del miliardo di euro di investimenti annui, e a dieci anni dallo Startup Act del 2021, nel 2022 si registra il traguardo dei due miliardi di capitale raccolto da investitori formali, informali e internazionali. Di fatto, nel 2022 gli investimenti totali in Equity di startup hi-tech italiane ammontano a oltre 2,1 miliardi di euro, un valore più che triplicato rispetto ai 694 milioni quantificati nel 2019.  Queste alcune evidenze emerse dall’Osservatorio Startup Hi-tech promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con InnovUp – Italian Innovation & Startup Ecosystem.

I finanziamenti internazionali raddoppiano il loro valore 

In questo contesto, gli investimenti da parte di attori formali (fondi VC indipendenti, CVC aziendali e GVC) confermano il loro tradizionale ruolo di guida per l’intero ecosistema, registrando un +44% rispetto al 2012 e raggiungendo quota 731 milioni di euro.
Il trend conferma il ruolo infrastrutturale assunto dal comparto, che nel 2022 si riconsolida come cardine e acceleratore dell’intero ecosistema.
A determinare in maniera significativa il raggiungimento della soglia dei due miliardi di capitale raccolto è la componente dei finanziamenti internazionali. Con un valore più che raddoppiato, da 435 milioni a 1.029 milioni, arriva a costituire circa la metà dell’intero ecosistema.

Uno dei veicoli preferiti per attrarre capitale estero

Le startup, e in particolare le scaleup, sembrano essere quindi sempre più uno dei veicoli preferiti per attrarre capitale all’interno del nostro Paese, un tema che i policy-maker e le istituzionali nazionali dovranno continuare ad affrontare con continuità nei prossimi anni.
Rispetto al benchmark internazionale, nel 2021 la performance di rilancio dell’Italia all’uscita dalla pandemia ha consentito di ridurre il gap consolidato negli anni passati. La dimensione relativa dell’ecosistema italiano formale oggi è pari a circa 1/6 di quello francese, circa 1/4 rispetto a quello tedesco, e con dimensioni paragonabili a quello spagnolo.

Equity Crowdfunding in contrazione

I finanziamenti da attori informali registrano invece una contrazione del 12%, passando da 449 a 400 milioni di euro nel 2022.
Tale decremento potrebbe rispecchiare un primo giro di boa circa la maturità dell’ecosistema, dove diverse startup stanno ormai passando allo stato di scaleup, con operazioni tradizionalmente più associate al mondo formale.
In questo particolare frangente, risulta interessante notare come il segmento dell’Equity Crowdfunding registri negli ultimi 12 mesi una significativa contrazione rispetto all’ultima osservazione, passando dai 106 milioni di euro consuntivati nel 2021 a 85.

Metaverso: quali sono conoscenze ed esperienze degli italiani?

Il metaverso, questo nuovo strumento digitale, attrae maggiormente gli over36, non solo avvezzi a questo tipo di realtà, ma anche fruitori di esperienze all’interno dei mondi over Internet. Quanto alla conoscenza del Metaverso, l’81% degli italiani ne ha sentito parlare, ma la conoscenza è scarsa. Realtà virtuale e AI sono più noti, ma spesso più per un bombardamento mediatico che per un reale approfondimento. Molto meno conosciuti Blockchain, NFT e web 3.0. In particolare, più da GenX e Millennials rispetto ai giovanissimi, che risultano meno a loro agio soprattutto quando si parla di criptovalute, NFT e Blockchain. Sono alcune evidenze emerse dall’indagine di Ipsos, partner dell’Osservatorio Metaverso, creato dall’esperto del mondo digital Vincenzo Cosenza per comprendere la conoscenza e l’utilizzo del Metaverso da parte degli italiani.

I nuovi mondi attraggono gli over36

Chi dichiara un atteggiamento maggiormente favorevole verso questi nuovi mondi sono gli over36, mentre gli under25 si dimostrano più indecisi. Facilità di accesso, costo eccessivo dei device e scetticismo legato al non sentirsi a proprio agio in un mondo virtuale sono le principali barriere all’utilizzo. In prospettiva, emerge l’aspettativa che il Metaverso porti un miglioramento delle attività online in quasi tutti gli ambiti, in particolare, quello legato a intrattenimento, connessione ed educazione. Per il 37% del campione sarà più facile incontrare persone diverse nei mondi virtuali che nella vita di tutti i giorni, e il 26% dichiara che potrebbe imparare di più su moda e tendenze nei mondi virtuali piuttosto che fare shopping nei negozi o online.

Attività immersive per giocare con gli amici 

Chi ha partecipato ad attività immersive ha interagito principalmente con persone che conosceva già. Le attività a cui finora hanno partecipato riguardano maggiormente giocare e trascorrere il tempo con gli amici (quasi 50% GenZ), e circa il 30% ha esplorato un’altra città, principalmente Millennials.
Guardando al futuro rimane alto l’interesse per nuove conoscenze e competenze: frequentare corsi, esplorare città, assistere a concerti, spettacoli o film. Alla domanda ‘quali mondi virtuali ha visitato negli ultimi 6 mesi?’ oltre il 70% degli intervistati dichiara di non aver visitato nessun mondo virtuale. Tra quelli visitati, Minecraft e Fortnite sono in testa, ma con percentuali ancora poco significative.

I profili dei metapersonas

Dalla ricerca emergono poi tre profili di utenti che si differenziano per conoscenza, utilizzo e attitudine verso il Metaverso: Entusiasti conoscitori (31%), il target che ha la più alta concentrazione di Millennials e GenX, Neofiti ottimisti (49%), con la più alta concentrazione di GenZ, e Scettici intimoriti (40%), distribuiti su tutte le generazioni. Le percentuali non polarizzate che descrivono il campione diviso nei tre profili di metapersonas mettono in luce un importante segnale: lo strumento Metaverso e gli altri elementi innovativi che compongono il web 3.0 sono attualmente vissuti come realtà ancora lontane. Sarà il domani a dare maggiore seguito sulla vita e applicazione di questi mondi paralleli.

Beauty trend in Italia: dalla sostenibilità alla bellezza maschile

La pandemia ha accelerato alcune tendenze nel mondo del beauty, come ad esempio, la tensione verso la sicurezza e la ricerca di quanto è ‘buono’ per l’ambiente e noi stessi, oltre a una rinnovata cura di sé a livello fisico e mentale, accompagnata dal desiderio di leggerezza, che si traduce in voglia di divertirsi con la bellezza. Da uno studio di Ipsos sulle attitudini delle italiane verso i prodotti beauty emerge come le consumatrici siano piuttosto esigenti, informate e attente a quello che acquistano. Il 61% preferisce prodotti con ingredienti naturali, il 66% considera efficace un prodotto che sia testato clinicamente, e sempre più consumatrici leggono le etichette, con particolare riferimento alla lista degli ingredienti (51%).

Benessere e beauty routine

Sette donne su 10 affermano poi che la bellezza passa innanzitutto dalla salute. Un benessere perseguibile anche attraverso vere e proprie beauty routine. Guardando ai dati di mercato, si nota come questa tendenza si rifletta anche nei comportamenti d’acquisto. Le consumatrici (40%) si mostrano propense a favorire i brand che suggeriscono come creare una routine attraverso la combinazione di più prodotti, ma al tempo stesso richiedono semplificazione: il 60% desidera utilizzare prodotti beauty che permettano di risparmiare tempo. In questo caso, per i beauty brand, è bene lavorare sul proprio purpose. I prodotti beauty devono essere virtuosi e devono soddisfare, oltre a esigenze funzionali, anche bisogni più emozionali, agendo sul benessere e contribuendo a migliorare la vita delle persone in senso olistico e semplificatorio.

Bellezza olistica e sicurezza

Nonostante la forte attenzione al mondo bio e naturale, è necessario che i beauty brand portino avanti anche il concetto di ‘sicuro’ dei propri prodotti. I beauty brand devono avere coscienza del fatto che la sostenibilità è un tema rilevante per i consumatori, ma per aiutare i brand a crescere bisogna veicolare il giusto messaggio con autenticità.  La maggiore disponibilità di tempo, sperimentata durante la pandemia, ha portato poi le persone a dedicare più tempo a sé stesse rivalutando i propri bisogni, facendo affermare la concezione di bellezza olistica, dove estetica si coniuga al benessere. Quindi, una cura di sé a 360 gradi, sia a livello fisico sia mentale.

Indulgence&Fun e Male Beauty

Ma il mondo beauty è anche un territorio fertile per portare in vita istanze di sperimentazione, leggerezza e divertimento, perché rappresenta un ambito gratificante e consolatorio. Si fanno spazio quindi esperienze plurisensoriali, dove la dimensione del gioco è sempre più valorizzata. I dati Ipsos rivelano inoltre che più della metà degli uomini utilizza prodotti beauty. Tra le principali motivazioni, la voglia di prendersi cura di sé e migliorare il proprio aspetto. Il 15% però non li ha mai utilizzati e non ha intenzione di utilizzarli in futuro. Una resistenza che cresce soprattutto tra gli over60. Le principali barriere? La percezione di non bisogno, la sensazione di sminuita mascolinità e la scarsa conoscenza dei benefici. 

Gli italiani sono già phygital. E i brand?

I consumatori italiani cercano un’esperienza fluida nell’utilizzo congiunto del canale fisico e digitale per tutto il ciclo vita degli acquisti. In pratica, sono sempre più phygital. Il punto vendita fisico però è nettamente preferito per fare la spesa alimentare. Gli aspetti più graditi sono la possibilità di vedere e toccare con mano i prodotti, poterli avere subito, e poter interagire con il personale di vendita. Quanto all’assistenza post-acquisto, per quasi la metà degli italiani (47%) il bisogno di rassicurazione nel post-vendita viene soddisfatto anche dall’online, che supplisce alla mancanza di ‘fisicità’ con regole chiare e codificate. È quanto emerge da Gli italiani e le esperienze di acquisto Phygital, la ricerca di BVA Doxa in collaborazione con Salesforce Italia.

I driver di scelta per il digitale

I driver di scelta che spingono a fare spese in digitale sono la possibilità di avere prezzi migliori e offerte convenienti (61%), e la comodità di effettuare gli acquisti da casa (58%). Molto gradita anche la possibilità di orientarsi nella scelta leggendo recensioni e valutazioni di altri utenti (44%). L’acquisto online è in grado di attivare maggiormente le leve del desiderio e dell’immaginazione (45%), e solo il 7% ritiene che il canale fisico faccia viaggiare con l’immaginazione nella fase di scelta. Entrambi i canali sono in grado di far nascere il ‘colpo di fulmine’ per un prodotto, ma per il 33% il canale digitale rischia di deludere più facilmente le aspettative (9%).

Brand e retailer ancora lontani dall’offrire un buon livello di soluzioni integrate

La soluzione di acquisto integrata più richiesta è la possibilità di acquistare un prodotto online per poi scegliere la modalità di ritiro/consegna in negozio/a casa (97%). Tra le altre azioni phygital più gradite sono molto apprezzate la possibilità di guardare e confrontare i prodotti da casa (95%), e conoscere quali siano immediatamente disponibili nello store (90%). Ma se le soluzioni phygital incontrano il gradimento del 96% del campione esiste ancora una quota di consumatori che ritiene i negozi ancora non del tutto in grado di offrire questo tipo di servizi. Solo il 21% dichiara che i negozi hanno realizzato gran parte di queste soluzioni. E secondo il 65% la maggior parte di brand e retailer è ancora lontana dall’offrire un buon livello di soluzioni integrate tra canale fisico e online.

Un customer journey più comodo

Quando si considera il customer journey la maggioranza degli italiani già oggi mette in atto comportamenti phygital per gli acquisti. La diffusione di questi comportamenti di acquisto integrati è più marcata per alcune categorie di prodotti: elettronica (52%), grandi e piccoli elettrodomestici (47%) e capi di abbigliamento (43%). Tra i vantaggi individuati nel muoversi in modo soddisfacente tra online e fisico, emergono la possibilità di avere un’esperienza d’acquisto più consapevole e informata (57%), un customer journey più comodo (57%), usufruire di una soluzione in grado di adattarsi alle proprie esigenze (54%), e una maggiore sicurezza negli acquisti (51%).

Cybersecurity e compliance sono le sfide maggiori per i CTO

Secondo una ricerca presentata da Lenovo, e realizzata su scala globale su 500 Chief Technology Officer (CTO), la sicurezza informatica e la compliance sono le sfide principali dei top manager che all’interno delle aziende seguono le dinamiche relative allo sviluppo tecnico, informatico e digitale. Lo studio rileva infatti come la maggioranza dei CTO provenienti da Stati Uniti (63%), Brasile (61%) e India (71%) abbia citato la sicurezza informatica come una delle principali sfide che oggi devono affrontare all’interno delle aziende. Ma i CTO di Usa (64%) e Regno Unito (67%) segnalano anche l’importanza della compliance, la conformità ai regolamenti e alle norme, e la compatibilità dell’infrastruttura aziendale e dell’esperienza utente.

Nuova architettura IT e ambiente di lavoro ibrido

Lo studio ha indagato anche le opinioni dei CTO riguardo all’IT tradizionale, e come si evolverà verso una ‘nuova architettura’. Secondo i CTO, dispositivi client, edge computing, cloud computing, rete e Intelligenza Artificiale in futuro lavoreranno insieme per affrontare le sfide del digitale, e fornire soluzioni che promuovano un’ulteriore digitalizzazione globale in tutti i settori. Inoltre, il passaggio all’ambiente di lavoro ibrido sta aumentando l’importanza degli elementi dell’architettura IT. I CTO mostrano di avere una prospettiva positiva sull’architettura tecnologica della loro organizzazione, con il 43% che la definisce ‘migliorata’, il 39% la considera ‘facile da usare’, e solo il 6% la definisce ‘carente’.

Dispositivi intelligenti, Smart IoT, Scenario-Based Solutions

Gli elementi che stanno assumendo importanza crescente nell’ambiente IT aziendale includono dispositivi intelligenti (76%), Smart IoT (70%) e Scenario-Based Solutions (76%).
Guardando al futuro, i CTO hanno notato l’importanza del cloud, del software e dell’informatica come componenti chiave per il futuro di un ambiente di lavoro ibrido, con l’84% che esprime ottimismo per il futuro del cloud ibrido, riporta AGI.
“Questi risultati della ricerca sono incredibilmente preziosi poiché l’industria ICT continua a innovare e costruire nuove capacità tecnologiche per il futuro – ha spiegato Yong Rui, CTO di Lenovo -. Questa ricerca fornisce inoltre informazioni approfondite sulle priorità e sulle aspettative dei CTO globali”.

L’infrastruttura IT del futuro: diffusa, prevista e on demand
“La tecnologia – ha dichiarato Yuanqing Yang, Presidente e CEO di Lenovo – sta trasformando il nostro futuro spazio di lavoro e spazio abitativo in una combinazione di mondi virtuali e fisici, resi possibili dalla potenza della nuova infrastruttura IT che è diffusa, prevista e on demand”.
Per Yang, “il potere dell’innovazione non è solo la digitalizzazione e la smartificazione di tutti i settori, ma anche la soluzione alle più grandi sfide dell’umanità. A tal fine, Lenovo ha raddoppiato l’investimento in ricerca e sviluppo, affinché la tecnologia intelligente possa contribuire in modo efficace a un mondo in rapida evoluzione”.