La realtà? Lontana dalla nostra percezione: i dati di un’analisi globale 

La realtà è spesso molto lontana dalla nostra percezione. Ovvero, ciò che crediamo non è necessariamente ciò che è. Lo dimostra un’indagine – serissima – condotta  da Ipsos in 10 Paesi, tra cui l’Italia. L’analisi, che ha coinvolto 10.000 individui, ha rivelato un notevole divario tra realtà e percezione nell’ambito delle più attuali tematiche sociali, politiche ed economiche. Attraverso la piattaforma online Ipsos.Digital, sono state confrontate le convinzioni con dati reali, portando alla luce interessanti discrepanze.

Immigrazione, i falsi miti

In tutti i Paesi esaminati, la percezione sull’immigrazione è notevolmente sovrastimata rispetto alla realtà. In Italia, il divario tra percezione (21%) e realtà (11%) è significativo. Le persone tendono a sopravvalutare la presenza di immigrati nella società di riferimento, evidenziando un divario tra percezione e dati effettivi. Le percezioni errate emergono anche sulla presenza di persone musulmane.

In Italia, ad esempio, la percezione errata è del 19%, mentre la realtà si ferma al 4,8%. Curiosamente, in Turchia c’è una percezione distorta sulla presenza di cristiani nel Paese.

Crimini di sangue, sono in calo dal 2000. Però… 

La maggioranza crede erroneamente che il tasso di omicidi sia cresciuto nel proprio Paese dal 2000, mentre è diminuito in gran parte del mondo. In Italia, il 55% pensa che gli omicidi siano aumentati nell’ultimo ventennio, evidenziando una percezione distorta della realtà.

Anche per quanto riguarda la disuguaglianza economica c’è molto da dire. Il fenomeno è reale, ma la percezione sulla quota di ricchezza detenuta dall’1% più ricco è sovrastimata. In Italia, la percezione (36%) supera notevolmente la realtà (14%), riflettendo un’errata percezione della distribuzione della ricchezza.

Credenze e complotti

Una piccola minoranza (27%) crede in fenomeni irrazionali come la stregoneria, fantasmi (35%) e chiaroveggenza (28%). In Italia, queste forme di “superstizione” sono inferiori, con il 24% che crede nei fantasmi. Tuttavia, serpeggia una diffusa diffidenza verso gli scienziati, con il 49% degli intervistati a livello globale che preferisce fidarsi della propria esperienza personale rispetto alle spiegazioni scientifiche.

Un quadro complesso

Un’ampia percentuale (15-25%) crede in teorie del complotto riguardanti affari mondiali. Ad esempio, il 24% degli italiani crede in un presunto progetto per “sostituire” la popolazione con immigrati. Inoltre, il 27% ritiene che il governo ucraino sia infiltrato da neonazisti, mentre una minoranza (18-20%) nega le missioni spaziali americane sulla Luna.

Per concludere

L’indagine Ipsos mette in evidenza il diffuso divario tra percezione e realtà su diverse questioni. Questa discrepanza, che spazia dall’immigrazione alle credenze irrazionali e alle teorie del complotto, sottolinea l’importanza di una corretta informazione e di un pensiero critico per comprendere e affrontare le attuali sfide sociali.