Rivoluzione digitale e Risorse Umane: il futuro è agile e collaborativo

La rivoluzione digitale cambia le imprese e la gestione dei dipendenti. La direzione del cambiamento è quella del lavoro agile, tanto che nelle organizzazioni cosiddette agili a essere più motivato rispetto al proprio lavoro è l’85% dei dipendenti. Il triplo delle organizzazioni a gestione più tradizionale. Lo dimostra uno studio dell’Osservatorio Hr Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano, secondo il quale il 54% delle direzioni Hr (Human Resources) delle aziende italiane ha una strategia mirata proprio in questa direzione.

“Un passaggio che tutte le realtà dovranno compiere per poter affrontare il futuro”

“La trasformazione verso modelli organizzativi più agili è un passaggio che tutte le realtà dovranno compiere per poter affrontare il futuro”, spiega Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio HR Innovation Practice. Uno scenario che non sfugge all’amministratore delegato di Q8 Italia, Giuseppe Zappalà che, intervistato dall’Adnkronos, sostiene che “in un mondo di profonda trasformazione con il digitale, l’innovazione, la competizione internazionale che incombono, le aziende ritengono sempre meno importante l’asset fisico, ma sempre più importante le persone”. Sono infatti proprio le persone che consentono di mantenere il contatto con il cliente, e i “veri patrimoni di un’azienda sono la clientela e le persone che riescono a soddisfarla”, aggiunge Zappalà.

Creare un ecosistema in cui condividere le idee

Per coniugare i tasselli strategici dell’organizzazione le aziende italiane iniziano quindi a orientarsi verso un’organizzazione più agile. E che la trasformazione digitale coinvolga gli uffici delle Risorse Umane ne è convinta anche la responsabile delle Hr di P&G South Europe, Francesca Sagramora. “Noi non pensiamo più di sviluppare piani di formazione interni – commenta – ma abbiamo aperto collaborazioni con università o startup, spesso realizzate da giovanissimi, creando un ecosistema in cui condividiamo idee. In un certo modo ci ‘contaminiamo’ – continua Sagramora – e, attraverso formule nuove, ci facciamo aiutare e condividiamo idee per trovare nuove soluzioni”.

La collaborazione resta al centro della strategia

In un mondo del lavoro in costante trasformazione tecnologica, secondo il direttore delle Risorse Umane di Microsoft Italia, Pino Mercuri, la componente strategica da mettere al centro è la collaborazione. E questo, evidenzia, “vale sia per il personale junior sia senior” visto che si lavora sempre di più con team virtuali, gruppi di lavoro collegati fra loro “da ogni parte del mondo”. Ma anche per il colosso dell’informatica, ai primi posti al mondo nei processi automatizzati, rimane la valorizzazione dell’elemento umano.

“Siamo produttori di tecnologia e siamo utilizzatori di tecnologia, ma – sottolinea Mercuri – crediamo in un mondo in cui la componente umana sarà sempre collegata alla componente digitale. Non crediamo a un’alternativa tra le due”.