Fisco, non tornano i conti con la rottamazione delle cartelle

La Corte dei Conti lancia l’allarme sui conti della rottamazione delle cartelle fiscali. E non è un gioco di parole. Stando ai numeri rilevati, mancherebbero alle casse 9,6 miliardi di mancati versamenti all’Erario. Insomma, i conti pubblici si confermano “fragili”.

La relazione della magistratura contabile

La Relazione sul rendiconto generale dello Stato, condotta dalla magistratura contabile, parla di una”preoccupazione” per le condotte fiscali che si risolvono nel mancato versamento delle imposte evidenziate nelle dichiarazioni tributarie. Queste le affermazioni della Corte dei Conti, riprese dallAdnKronos: “A fronte di un ammontare lordo complessivo dei crediti rottamati di 31,3 miliardi, l’introito atteso per effetto della rottamazione” introdotta con le norme del 2016 “ammonta a 17,8 miliardi”. Di tale importo sono stati riscossi nei termini “solo 6,5 miliardi, comprensivi degli interessi per pagamento rateale. A tale somma introitata deve aggiungersi la parte rateizzata ancora da riscuotere pari a 1,7 miliardi comprensivi di interessi pertanto dei 17,8 mld previsti a seguito delle istanze di definizione pervenute, 9,6 miliardi non sono stati riscossi o costituiscono versamenti omessi”. Ancora, dalla finanza pubblica emergono “indicazioni positive, ma anche elementi critici connessi sia al quadro internazionale che a nuove fragilità sulle tendenze di medio-lungo termine dei nostri conti pubblici”.

I fattori di incertezza

La magistratura contabile evidenzia poi che “Numerosi si rivelano poi i fattori di incertezza”, quali gli affari internazionali, il protezionismo commerciale Usa e l’atteso esaurimento del Qe della Bce e, sul piano interno, l’insuccesso del rilancio degli investimenti pubblici e “la precarietà dell’assetto di un sistema fiscale che in quest’ultimo decennio di urgenze e di emergenze è stato sottoposto a stress continui che ne hanno offuscato i principi ispiratori”. E prosegue: “I più recenti indicatori sulla congiuntura internazionale è italiana riflettono un peggioramento del quadro generale. In particolare sembra da osservare con attenzione l’evidente flessione delle nostre esportazioni”.

Le scelte da adottare

Alla luce di queste considerazioni, la Corte dei Conti segnala che “si rafforza la necessità di effettuare scelte molto caute e interventi di politica economica selettivi”. Tra queste, l’efficienza della spesa. “L’orientamento verso una maggiore efficienza nella gestione delle risorse è reso urgente dal rischio che interventi di ulteriore compressione della spesa si traducano ormai in un progressivo scadimento della qualità dei servizi resi alla collettività”, avverte la Corte. E aggiunge: “è mediante interventi sulla qualità della spesa, oltre a quelli altrettanto importanti che mirano alla sua riduzione, che è possibile incidere concretamente sulla ripresa”.