Effetto Covid, i cinque trend del digitale

L’accelerazione digitale impressa dal coronavirus è un dato di fatto. Ed è stata tanto forte da creare uno “scontro” fra la disillusione nei confronti dell’entusiasmo digitale, il cosiddetto techlash, e il tech-clash, una sorta di disallineamento tra i valori delle persone e i modelli tecnologici. Le aziende che non sapranno gestire questo scontro “si troveranno ad affrontare un clima di sfiducia e insoddisfazione crescente da parte dei consumatori”, spiega Valerio Romano, intelligent cloud&engineering director di Accenture. Quelle che invece ambiscono a superarlo dovrebbero cavalcare cinque tendenze individuate da Accenture nella seconda edizione della Technology Vision 2020. E definite The I in Experience, AI and Me, Dilemma delle Smart Things, Robots in the Wild. E Innovation Dna.

Trasformare il rapporto con i clienti e renderli partner

Le aziende avranno bisogno di creare esperienze personalizzate, che diano agli individui maggior potere decisionale, riporta Agi. “Cinque imprese su sei ritengono che per vincere la concorrenza nel prossimo decennio le organizzazioni debbano trasformare il proprio rapporto con i clienti e renderli partner”, spiegano gli esperti di Accenture. È quello che Accenture definisce The I in Experience.

Il modello che trasforma spettatori passivi in attori attivi e partecipi

Analizzando il quadro post Covid, sono emersi anche i vantaggi della collaborazione tra uomo e AI. E la seconda tendenza, AI and Me, è quella per cui l’AI potrebbe diventare lo strumento in grado di far emergere il pieno potenziale delle persone.

Un prodotto connesso muta di continuo

Secondo Accenture sta cambiando anche il concetto di proprietà di un prodotto. Un prodotto connesso muta infatti di continuo, perché aggiornato di continuo. L’emergenza sanitaria sta aumentando notevolmente il bisogno di oggetti e servizi intelligenti, e il possibile squilibrio tra connettività e privacy è destinato a emergere con grande forza.

“Le imprese devono pensare a come introdurre nuove funzionalità nei propri dispositivi senza oltrepassare i limiti”: questo è il Dilemma delle Smart Things.

I robot poi non operano più solo all’interno dei magazzini. È la tendenza definita Robots in the Wild. Con le persone costrette a casa (prima) e la nuova normalità del distanziamento sociale (adesso), i robot sono usciti dai confini tradizionali e sono stati impiegati più velocemente di quanto si sarebbe potuto immaginare.

Molti paradigmi possono essere superati

Le imprese possono accedere a una quantità senza precedenti di tecnologie, dal quantum computing all’AI fino alla blockchain. Già prima del Covid, il 76% dei dirigenti evidenziava come per innovarsi alla velocità richiesta dal mercato le aziende dovessero adottare con urgenza nuove modalità di azione. Dovrebbero quindi avere un Innovation Dna. L’accelerazione ha dato immediata concretezza a questa prospettiva.

“Abbiamo toccato con mano che molte attività possono essere fatte con modalità diverse – spiega Fabio Benasso, presidente e AD Accenture Italia -. Abbiamo capito che molti paradigmi possono essere superati”.