Agroalimentare sostenibile, 1.158 startup in tutto il mondo. Ma l’Italia è in coda

Tra il 2015 e il 2019 sono nate a livello internazionale 1.158 startup del settore agroalimentare che perseguono obiettivi di sostenibilità economica, sociale e ambientale. Circa il 39% in più rispetto all’anno precedente (835) e il 24% delle 4.909 startup agrifood complessive. È quanto emerge dal censimento dell’Osservatorio Food Sustainability della School of Management del Politecnico di Milano.

“Le imprese agroalimentari sono chiamate a dotarsi di buone pratiche e avvalersi di partnership solide – spiega Alessandro Perego, Direttore del dipartimento di Ingegneria Gestionale e Responsabile Scientifico dell’Osservatorio – in un’ottica di maggior sostenibilità e resilienza, dando spazio a soluzioni innovative”.

Svezia, Olanda e Finlandia i Paesi con più startup agrifood sostenibili

I Paesi con la più alta concentrazione di startup agrifood sostenibili sono Svezia, che conta 20 startup agrifood, di cui il 50% sostenibili, Olanda (49, di cui il 39% sostenibili) e Finlandia (27, di cui il 37% sostenibili). Secondo l’Osservatorio il 39% delle giovani aziende ha ricevuto almeno un finanziamento, per un totale complessivo di 2,3 miliardi di dollari raccolti. Pari, in media, a 5,2 milioni di dollari a startup.

L’Italia, con 53 startup agrifood di cui solo 7 sostenibili (il 13%), presenta secondo i ricercatori un mercato ancora limitato, che raccoglie appena 300 mila dollari di finanziamenti, lo 0,01% del totale.

Service Provider per ottimizzare le attività agricole e ridurre gli sprechi

Sempre secondo l’Osservatorio, quasi quattro startup dell’agrifood sostenibile su dieci, pari a 456 startup (il 39% del totale) sono Service Provider. Si tratta di startup specializzate nell’analisi dei dati e nel monitoraggio delle prestazioni attraverso dispositivi smart il cui obiettivo è quello di ottimizzare le attività agricole e ridurre gli sprechi. Inoltre, una startup su cinque si occupa di Food Processing, e punta su ingredienti naturali e cibi proteici alternativi (231 startup, il 20%), mentre il 15%, pari a 179 startup, è un Technology Supplier, che fornisce tecnologie per l’agricoltura di precisione e propone soluzioni per la coltivazione idroponica, riporta Askanews.

L’innovazione sostenibile cresce del 40%

“Le startup puntano sempre più a soluzioni innovative per spingere la transizione a sistemi di produzione più sostenibili e a modelli di consumo responsabili”, commenta Paola Garrone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Food Sustainability.

L’innovazione promossa dalle nuove startup sostenibili è in crescita di quasi il 40% rispetto allo scorso anno, e può essere “una leva importante per rispondere alle attuali sfide del settore, trasformando le difficoltà in opportunità di sviluppo sostenibile”, aggiunge Alessandro Perego.