Passione web per i musei italiani

Cresce la presenza e l’attività sul web e sui social dei musei italiani. Anche se il punto di partenza evidenzia un certo ritardo, la situazione in ambito digital delle istituzioni culturali italiane sta rapidamente cambiando, adattandosi a quello che succede nel resto d’Europa e del mondo. Ha fatto il punto sulla trasformazione dell’offerta museale tricolore la seconda edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da poco presentato nella città lombarda.

Solo il 30% degli spazi museali offre servizi digitali in loco

I dati dell’ultimo Censimento ISTAT sui musei rivelano come, tra i quasi cinquemila presenti in Italia, solo il 30% offra oggi almeno un servizio digitale in loco (tra app, QR code, ma anche wifi e le più tradizionali audioguide) e almeno uno online (sito web, account social, biglietteria online). E la percentuale si riduce all’11% se si considerano le istituzioni culturali che offrono almeno due servizi insieme. Se per alcuni musei questo può essere il frutto di una precisa scelta strategica, in tanti casi si tratta di un problema di risorse economiche e di mancata consapevolezza dei costi e benefici che derivano dall’innovazione digitale.

Beni e Attività Culturali, segnali di miglioramento dal secondo Osservatorio Innovazione
I dati della seconda edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, relativi alla presenza online di circa 500 musei distribuiti in tutta Italia, evidenziano una leggera crescita del numero di istituzioni culturali con un sito web proprietario (43% rispetto al 42% dello scorso anno) e passi avanti sul fronte dei servizi messi a disposizione: la biglietteria online è presente nel 23% di questi (+3 %  rispetto allo scorso anno), il 67% ha in homepage icone per l’accesso facilitato alle pagine social (+4%) e il 55% consente l’accesso alla collezione virtuale (+3%).

Cresce la presenza sui canali non proprietari

A crescere con tasso più sostenuto è invece la presenza sui canali non proprietari: il 75% dei musei coinvolti nell’indagine è su Tripadvisor (+20% rispetto a fine 2016) ed è in aumento il numero di account ufficiali dei musei su tutti i maggiori canali social, in particolare su Instagram (la copertura è passata dal 15% all’attuale 23%). In contemporanea è anche cresciuto il numero di musei che hanno scelto di utilizzare Facebook, Twitter e Instagram (dal 13% al 18%), mentre la percentuale di musei senza un account social scende dal 46% al 43%.